In termini sportivi, un atleta è ritenuto «allenabile» quando si sottopone ad almeno quattro sedute settimanali.
Quanto sarà esposto tiene conto di questo assunto fondamentale.
Gli allenatori agiscono da depositari delle conoscenze tecniche e da «memoria» ausiliaria dell’atleta. Spetta a loro la stesura del programma ed il successivo controllo dello svolgimento con gli eventuali aggiornamenti. Per comodità, ed in relazione alla realtà della maggior parte degli arcieri italiani, il testo è rivolto direttamente all’ipotetico arciere che vuole migliorare i suoi risultati.
Ho preso in esame per maggior semplicità un solo periodo di gare importanti nell’arco dell’anno; nulla ti impedisce, se necessario, di dividere l’anno in due periodi, con due obbiettivi importanti da perseguire; bisogna però tener conto che occorrono almeno quattro mesi per impostare una preparazione tecnicamente valida.
L’espressione «in progressione» vuole esprimere il concetto che l’allenamento per essere valido, deve in ogni caso essere progressivo, cioè in crescendo, sia per quanto riguarda l’entità che la qualità del lavoro ed anche in crescendo e variato rispetto a quello dell’anno precedente.
Quando ti accingi a svolgere un programma di lavoro tendente a sviluppare uniformemente le tue capacità, devi tener conto della necessita di privilegiare almeno nei primi due/tre anni la preparazione specifica con l’apprendimento e la solidificazione della tecnica di tiro. Negli anni successivi l’impegno può essere sempre più orientato verso la preparazione fisica e psicologica.
Fermo restando che, pur potendosi diminuire od aumentare il lavoro di tiro (specifico o aspecifico) secondo i periodi dell’anno, non può essere sostituito completamente da altre forme di preparazione, ma da queste soltanto coadiuvato.
In ogni caso, un possibile miglioramento è dovuto comunque ad un allenamento oculatamente articolato e variato «ad personam» su tutti i fattori che concorrono alla preparazione di una buona prestazione.
È quindi indispensabile, per tiratori evoluti ed impegnati agonisticamente, arrivare il più presto possibile ad un programma di lavoro personalizzato tenendo conto degli elementi informativi che seguono.
L’espressione «in progressione» vuole esprimere il concetto che l’allenamento per essere valido, deve in ogni caso essere progressivo, cioè in crescendo, sia per quanto riguarda l’entità che la qualità del lavoro ed anche in crescendo e variato rispetto a quello dell’anno precedente.
Quando ti accingi a svolgere un programma di lavoro tendente a sviluppare uniformemente le tue capacità, devi tener conto della necessita di privilegiare almeno nei primi due/tre anni la preparazione specifica con l’apprendimento e la solidificazione della tecnica di tiro. Negli anni successivi l’impegno può essere sempre più orientato verso la preparazione fisica e psicologica.
Fermo restando che, pur potendosi diminuire od aumentare il lavoro di tiro (specifico o aspecifico) secondo i periodi dell’anno, non può essere sostituito completamente da altre forme di preparazione, ma da queste soltanto coadiuvato.
In ogni caso, un possibile miglioramento è dovuto comunque ad un allenamento oculatamente articolato e variato «ad personam» su tutti i fattori che concorrono alla preparazione di una buona prestazione.
È quindi indispensabile, per tiratori evoluti ed impegnati agonisticamente, arrivare il più presto possibile ad un programma di lavoro personalizzato tenendo conto degli elementi informativi che seguono.
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