domenica 6 maggio 2012

Arco a prova di idiota

Si tratta di un libro di Bernie Pellerite (Tiro con l’arco a prova di idiota) di cui sono state liberamente tradotte le linee guida e le notizie più interessanti da Silvio Bolognesi e curato da Luciano Ravazzani (per gentile concessione).
Impaginato per voi da Arcieri Italia in modo che possiate scaricare il file e leggerlo comodamente sul vostro tablet, su PC o stampandolo.

Perché non si sa tirare come un professionista, o anche: perché non si sa tirare così bene come si potrebbe.
La chiave del successo per arrivare ad ottenere i migliori risultati nel tiro con l’arco sono le parti mentali del tiro, che peraltro possono entrare in gioco solo dopo che la tecnica ed il metodo usato nel tiro sono diventate costanti, non sono più una variabile.

Se si vogliono ottenere prestazioni a livello professionale o essere competitivi coi professionisti, è molto probabile che si debbano prendere delle lezioni da un provetto istruttore, che deve essere capace di analizzare, comunicare, ed avere una passione tale da essere in grado di motivare i propri allievi.

Purtroppo non ci sono tanti istruttori con queste caratteristiche.
non occorre essere un campione per essere un buon istruttore. Il tiro con l’arco è una disciplina che richiede una mente ordinata. Un arciere che sa naturalmente concentrare la sua attenzio- ne ha le migliori probabilità di diventare un arciere di buon livello. Sfortunatamente una buona parte degli arcieri che vincono le gare non hanno una mente analitica: non sono quindi in grado di insegnare in modo corretto come fanno a tirare così bene, perché lo fanno subconsciamen- te. Anche per gli arcieri ai livelli più alti, la forma è la maggior variabile e diventa un punto chiave per ottenere buoni risultati: un difetto nella programmazione mentale necessaria per vincere ha conseguenze minori a questo riguardo di un difetto nella forma.
Chi vuole può imparare seguendo le indicazioni date in questo libro, ma deve essere cosciente del fatto che non è facile arrivare ad essere vincenti, in tutti gli sport. nel libro si troveranno con- cetti ripetuti più volte, visti sotto diversi aspetti: ci sono tante indicazioni simili perché in questo modo tutti, anche chi non è dotato di un buon livello di attenzione o ha un livello di comprensione limitato, possono capire quanto è illustrato. Questa modalità di esposizione serve anche a chi non è abituato a leggere un libro dall’inizio alla fine, ma sceglie di leggere di volta in volta solo il soggetto di suo interesse al momento.
Se non si ha la voglia o la pazienza di sforzarsi per superare quello che non va nel proprio modo di tirare, niente di male! Si continui a tirare come si è capaci. Il tiro con l’arco è anche un gioco, un divertimento: se non lo si fa divertendosi lo si fa male.

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